Il Piemonte è una delle poche regioni in Italia a prevedere il rimborso del parto a domicilio. Ecco come richiederlo.
Chi è informata/o sul rimborso del parto a domicilio assistito da ostetriche libere professioniste in Piemonte? Esiste da molti anni una delibera che consente di ottenere 930 euro a parziale sostegno della spesa... : )
PARTO A DOMICILIO
Rimborso fino ad un importo massimo di Euro 930,00 per assistenza al parto, a conclusione del seguente percorso:
1. Presentazione all’A.S.L. di residenza della domanda di assistenza al parto entro l’ottavo mese di gravidanza, corredata da:
* dichiarazione dell’ostetrico/a che prende in carico la paziente, attestante l’idoneità della medesima al parto domiciliare nell’ambito della gravidanza fisiologica;
* certificato sullo stato di salute della gestante rilasciato dal medico di Medicina generale;
* consenso informato, come da modello predisposto dall’Assessorato alla Sanità;
* identificazione dell’ospedale di riferimento per le eventuali emergenze;
* identificazione del pediatra di riferimento per la prima visita al neonato;
* autocertificazione dell’ostetrico/a sull’applicazione dei protocolli riferiti all’assistenza al travaglio, alla rianimazione neonatale e all’assistenza al puerperio;
2. Presentazione all’A.S.L. di residenza della richiesta di rimborso e della documentazione originale comprendente:
a. Certificato di assistenza al parto (da consegnare alla Direzione Sanitaria dell’A.S.L. dell’evento);
b. Piano di assistenza comprensivo di:
* visita di controllo preparto (almeno 3);
* assistenza al travaglio e parto, prime cure al neonato, assistenza post-partum ;
* reperibilità 24 ore su 24 ore dalla 38^ alla 42^ settimana di gravidanza ;
* visite in puerperio;
* visita pediatrica nella prima giornata del neonato;
* screening neonatale;
* materiale sanitario a perdere ;
* materiale di uso corrente ;
* fattura analitica della spesa in conformità delle norme fiscali;
* oneri per lo spostamento dell’ostetrico/a.
In caso di emergenza e conseguente ospedalizzazione al termine della gravidanza o travaglio di parto, verrà riconosciuto un rimborso forfetario della spesa documentata fino ad un importo massimo di Euro 310,00
PARTO A DOMICILIO
Rimborso fino ad un importo massimo di Euro 930,00 per assistenza al parto, a conclusione del seguente percorso:
1. Presentazione all’A.S.L. di residenza della domanda di assistenza al parto entro l’ottavo mese di gravidanza, corredata da:
* dichiarazione dell’ostetrico/a che prende in carico la paziente, attestante l’idoneità della medesima al parto domiciliare nell’ambito della gravidanza fisiologica;
* certificato sullo stato di salute della gestante rilasciato dal medico di Medicina generale;
* consenso informato, come da modello predisposto dall’Assessorato alla Sanità;
* identificazione dell’ospedale di riferimento per le eventuali emergenze;
* identificazione del pediatra di riferimento per la prima visita al neonato;
* autocertificazione dell’ostetrico/a sull’applicazione dei protocolli riferiti all’assistenza al travaglio, alla rianimazione neonatale e all’assistenza al puerperio;
2. Presentazione all’A.S.L. di residenza della richiesta di rimborso e della documentazione originale comprendente:
a. Certificato di assistenza al parto (da consegnare alla Direzione Sanitaria dell’A.S.L. dell’evento);
b. Piano di assistenza comprensivo di:
* visita di controllo preparto (almeno 3);
* assistenza al travaglio e parto, prime cure al neonato, assistenza post-partum ;
* reperibilità 24 ore su 24 ore dalla 38^ alla 42^ settimana di gravidanza ;
* visite in puerperio;
* visita pediatrica nella prima giornata del neonato;
* screening neonatale;
* materiale sanitario a perdere ;
* materiale di uso corrente ;
* fattura analitica della spesa in conformità delle norme fiscali;
* oneri per lo spostamento dell’ostetrico/a.
In caso di emergenza e conseguente ospedalizzazione al termine della gravidanza o travaglio di parto, verrà riconosciuto un rimborso forfetario della spesa documentata fino ad un importo massimo di Euro 310,00
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